La nostra storia

Tratto da "Il piacere di dare" di Paola Caforio

C'erano una volta due asinelle che, ignare della sorte che sarebbe stata loro riservata al termine dell'estate, pascolavano beate sotto la Cima Piazzi in pascoli incantati e profumati di fiori e erbe alpine. Facevano parte di un numeroso branco di asini, comprato da un gruppo di amici nella primavera del 2001 al mercato del bestiame di Tirano
Quattro bambini (Martina, Filippo, Cristiano e Pietro) nipoti del personaggio misterioso (che, come la fatina di Pinocchio, avrà un ruolo importantissimo nella vita delle due asinelle) le adottarono durante tutta l'estate di vacanze in Val Lia: Essi abitavano in una casetta dove con i genitori decisero di trasferirsi per le vacanze...

Le due asinelle (chiamate Gaia e Gioconda) in questo felice periodo furono coccolate con carote e mele; esse, infatti, si isolavano volentieri dal gruppo degli altri asini perchè la mamma Gioconda proteggeva la piccola dal branco e questo permetteva ai bimbi di avvicinarsi a loro e di diventare compagni di giochi. La piccola Gaia aveva ben presto imparato da Filippo che "battere lo zoccolo" significava " cibo" !

Così i bimbi premurosi si procuravano per loro le mele; chi accudiva una asinella, chi l'altra... Spesso, nei pomeriggi, i bambini a turno si azzardavano a montare in groppa a Gioconda e si facevano qualche giratina con percorsi a volte ripidi a volte meno. Altre volte Gaia e Gioconda si lasciavano accarezzare socchiudendo gli occhi, gratificate dal contatto con le amorose manine.
Le orecchie lunghe e pelose degli asinelli si trasformarono, ben presto, in uno scrigno, adatto per raccogliere i loro desideri di bambini e i più reconditi segreti; gli occhioni dolci, in cui i bimbi rispecchiavano i propri, brillavano di luce e di emozione. I quattro bambini alternavano momenti di raccolta di mirtilli, lamponi, fragoline di bosco, ribes ad altri di benessere e allegria in totale empatia con le due piccole asine.

Pietro, il bambino più piccolo e vivace, riusciva persino a bersi qualche goccia di latte d'asina, mungendo da solo le mammelle tra le gambe di Gioconda che, paziente, si prestava a colmare la curiosità e la golosità di Pietro. Così egli, giorno dopo giorno, compiva il suo rituale. Ma nella vita ogni cosa ha termine, e così, giorno dopo giorno appunto, arrivò il mese di settembre; a causa della riapertura delle scuole la famigliola fu costretta a tornare, se pur a malincuore, nella propria abitazione.
I ragazzi si preparavano da giorni a lasciare il loro paradiso: il saluto struggente alle asinelle fu fatto con la promessa che avrebbero trovato una stalla per loro dal nonno Chechi. Ma non fu così. La stalla ospitava già tre cavalli e un' altra asinella, e non fu possibile accontentarli.

Intanto per l'intero branco si avvicinava il trasbordo: il destino di tutti era già segnato... Essi dovevano divenire "rifornimento" per i Ristoranti della valle. Così i proprietari degli animali avrebberi ripagato l'acquisto primaverile degli asinelli e avrebbero 'guadagnato' qualche cena gratis al Ristorante a base di carne di asino. I quattri bambini non si dettero vinti, e cominciarono a far leva sul babbo e sulla mamma, facendo anche leggere loro articoli sull'importanza di quei denigrati animali nella storia dell'uomo, nonché sul loro rischio di estinzione. Quanta strada nei loro zoccoli, quanti pesi sui loro dorsi per aiutare l'uomo nel lavoro nei campi, nel trasporto della legna, ecc. Ora correvano un serio rischio di estinzione, inutilizzati nel lavoro e non valorizzati come avrebbero meritato, quali preziosi animali per la manutenzione dei territori incolti e da compagnia.

Ogni domenica di ottobre fu caratterizzata dal tornare dei bambini a rivedere le loro asinelle... Essi le rassicuravano e le rifocillavano di ogni leccornia. Poi il branco, con la prima neve di novembre, fu velocemente riportato a valle.. La Fortuna aiutò i bimbi, infatti la macellazione di Gaia e di Gioconda fu rimandata a causa della loro esile corporatura... Così le due asinelle vennero temporaneamente governate in una piccola e buia stalla del paese. Cristiano seppe da un compagno dove stavano e, approfittando della visita della zia che veniva a trovarli per le vacanze invernali, insieme agli altri due fratelli, si recò a vedere le asinelle... Nessuno di loro dimenticherà più il ragliare di benvenuto che li accolse! Pur essendo la stalla assai buia, i due quadrupedi avevano riconosciuto i loro piccoli amici...

Allegria, commozione, carote carote carote, quante carote si mangiarono quel giorno! La zia subì la magia di quegli occhi dolci, della loro socievolezza e della 'riconoscienza' dimostrata ai nipoti. Tutti euforici, zia e bimbi, tornarono a casa e insieme, nel letto, ragionarono fino a notte tarda sui loro amici a quattro zampe... E così anche la zia Luisella si convinse dell' assurdità di lasciar morire degli animali perchè non più utili all'uomo, proprio loro che avevano accompagnato ed aiutato l'uomo per tantissimi secoli diventando una testimonianza vivente di 8000 anni di storia ! L'indomani la decisione fu presa.
La zia Luisella (la fatina della nostra storia), decise di accogliere le giuste ragioni dei nipoti e promise loro che avrebbe comprato le due asine e che le avrebbe portate in Toscana dove lei abitava. Spiegò anche ai bambini che era l'unica soluzione perchè gli asini sono animali 'liberi' e non avrebbero resistito a lungo in una piccola stalla. I nipoti avrebbero potuto trascorrere le vacanze estive in Toscana, ogni anno, onde ritrovare le loro 'amiche pelose'...
I bimbi capirono che questa era l'unica via di uscita per salvare le bestiole da una morte certa, e così accettarono la proposta della zia Luisella, nella speranza di rivederle durante le vacanze estive.

* * *

Sono passati ormai 6 anni da quel giorno: la zia Luisella ha mantenuto la promessa ed ha creato un 'maneggio' per asini a Casciana Terme, un caratteristico paese delle Colline Pisane. Nel frattempo Gaia e Gioconda hanno dato alla luce due cuccioli 'a teata': Libero, Allegra, Linda e Serena. Vivono tutti quanti vicino ad una bella pineta, e da allora hanno già portato in groppa tanti e poi tanti bambini, compresi anche i bimbi 'diversamente abili' che non possono camminare con le loro gambe...

... Ed ancora la storia continua...

Martina, Filippo, Cristiano e Pietro, i quattro bambini coraggiosi e determinati, pur essendo oggi dei ragazzi, continuano a tenersi informati sui loro 'asinelli' e decidono insieme alla zia le attività e le iniziative da fare; poi, naturalmente, appena possono, raggiungono con immensa gioia la loro 'famiglia pelosa'.



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